Parliamo di ... mediazione familiare
Dott.ssa Elsa Sapienza
Mediatrice Familiare
Sono sempre di più le coppie sposate o di fatto che decidono di porre fine alla relazione con il partner ed i Tribunali sempre più spesso invitano le ex coppie a rivolgersi ad un Mediatore Familiare per giungere, se possibile ad una definizione congiunta degli accordi di separazione. Non è un mistero, infatti, che livelli alti di conflittualità mettono a dura prova l’equilibrio psicofisico di tutti i componenti della famiglia e di coloro che ruotano attorno al nucleo familiare. Da qui l’aumento lento ma costante dell’utilizzo della Mediazione Familiare, già praticata con successo da anni in molti altri paesi.
Ma che cosa è la mediazione familiare?
Tra le definizioni più conosciute leggiamo la seguente: La mediazione familiare è un percorso per la riorganizzazione delle relazioni familiari in vista o in seguito alla separazione e/o al divorzio.
Chi è il mediatore Familiare e cosa può fare per me?
In un contesto strutturato, con la garanzia della più assoluta privacy, opera il mediatore familiare, professionista con una formazione specifica, il quale aiuta le parti ad elaborare un programma soddisfacente per il futuro, partendo dai bisogni di ciascuno e, se presenti dei figli, aiutandoli ad esercitare la comune responsabilità genitoriale. Il mediatore familiare è quindi un terzo neutrale, imparziale, che aiuta le parti a spostare l’attenzione dal passato verso il futuro, a capire cosa si vuole facilitando la riapertura della comunicazione, aiutando a individuare le soluzioni più idonee per gestire e superare le difficoltà tipiche di separazioni e divorzi e ad assumere un ruolo genitoriale consapevole e responsabile.
Ma il lavoro del mediatore familiare può essere svolto anche dallo psicologo o dal terapeuta o dall’avvocato?
No, il mediatore familiare ha una specifica formazione che lo distingue dalle altre figure professionali. Egli ad esempio, non analizza le motivazioni per cui è finita la relazione, il perché di determinate scelte, non lavora sul passato, non agisce per convincere le parti ad aderire a reciproche concessioni e rinunce. Il Mediatore Familiare lavora con ed insieme alle parti su specifici e concreti bisogni, stimola a far sì che venga fuori quel “non detto” che alle volte si scopre di non voler dire per paura o altro, spinge a lavorare per ridefinire il proprio futuro e quello dei propri figli. E’ un lavoro molto concreto che vuole risolvere le problematiche della separazione agendo per arrivare ad un nuovo benessere ed equilibrio e mettendo al centro i figli, primi beneficiari di un rinnovato clima di condivisione tra i propri genitori.
Quando mi sono rivolto a vari enti ed associazioni, non sempre mi è stato chiaro se svolgevo un percorso di mediazione familiare, terapia di coppia, sostegno…
Il percorso di mediazione familiare si basa su un lavoro con le parti che non rivestono il ruolo di semplici spettatori delle decisioni assunte da altri, ma, sono loro stessi artefici delle proprie vite e delle decisioni assunte. Attualmente la professione del mediatore familiare è regolata dalla Legge 14 gennaio 2013, n. 4 che disciplina le professioni non organizzate in ordini o collegi professionali.
Come per ogni professione difatti, la mediazione familiare deve essere svolta da chi è stato formato a svolgere tale professione e l’utente potrà a tal fine visionare i siti delle associazioni professionali maggiormente rappresentative come A.I.Me.F. che raggruppa in apposito elenco coloro che hanno i requisiti richiesti, oppure si potrà verificare chiedendo se il mediatore ha apposita certificazione come quella rilasciata secondo la normativa UNI.
Quali argomenti è possibile trattare in mediazione?
Tutti quelli che riterrete utili, con l’obiettivo di riorganizzare la quotidianità della vita in quanto si può non essere più coniugi, ma, si resterà genitori per sempre. Ascoltare nella prospettiva della mediazione, non significa cercare a tutti i costi una soluzione, né tentare di guarire l’altro e cercare di consolarlo o trovare a tutti i costi una soluzione. Significa accogliere emozioni e affrontare senza censure né giudizi. Un lavoro sulla potenzialità dell’individuo per gestire il conflitto e non diventarne vittima.
Come si svolge la mediazione familiare?
Il percorso si svolge attraverso un ciclo di incontri, massimo 12, suddivisi in fasi che sono:
- Fase di premediazione per informare le parti sul percorso di mediazione familiare, in cosa consiste, quali sono le regole da rispettare, per condividere informazioni, definire i problemi e soprattutto comprendere se ci sono le basi per svolgere o meno la mediazione familiare;
- Fase di mediazione: durante la mediazione vera e propria si lavora con una serie di strumenti conosciuti dal mediatore ed utilizzando tecniche e strategie volte a far sì che, una volta ammesso il problema, le parti insieme al mediatore elaborino una serie di opzioni atte a risolvere il conflitto. In questa fase si sperimenta quanto proposto e le parti dovranno assolvere i compiti proposti dal mediatore per realizzare il migliore interesse.
- Fase conclusiva: raggiunti gli accordi il mediatore elabora una bozza di accordo che sarà oggetto di verifica da parte degli avvocati che accertata la regolarità di quanto elaborato, sottoporranno l’accordo al Giudice per la relativa omologa.
E’ evidente che tale percorso è quindi complementare a quello di avvocati e di aiuto per i giudici, tanto che oggi sempre più spesso la mediazione familiare viene auspicata dagli operatori del diritto che mirano a abbattere il contenzioso, a ridurre la conflittualità dannosa per tutti soprattutto per i bambini, spesso vittime innocenti del conflitto tra i grandi.
Dott.ssa Elsa Sapienza
Mediatrice Familiare certificata Kiwa Cermet Italia al Reg. n. 0125_MF dal 02/11/2020 secondo NT UNI 11644:2016